codex venator

Se giochi di ruolo, e sei italiano, probabilmente non è la prima volta che senti parlare di Codex Venator. Si tratta di una shared-campaign, nata a Milano, che da quasi quattro anni coinvolge centinaia di giocatori in oltre venti città.

Perché ci interessa? Come funziona una shared-campaign? Può essere un’esperienza interessante in questo momento storico, caratterizzato dal ritorno al GDR fatto attorno ad un tavolo e non al PC? Rispondiamo ad un po’ di domande.

Codex Venator – Come funziona?

Per poter parlare di Codex Venator bisogna introdurre innanzitutto il concetto di shared-campaign. Di base una shared-campaign è una campagna di D&D (o di altri sistemi di gioco) che presenta alcune importanti differenze con la sua controparte “casalinga”. Ad esempio?

  • Ogni sessione è un’avventura a sé stante, giocabile anche senza aver partecipato alle sessioni precedenti;
  • Più di una persona assume di volta in volta il ruolo di master;
  • La sessione avviene senza il vincolo della presenza di tutti i giocatori.

L’esempio più grosso di shared-campaign è l’Adventurers League, una serie di sessioni divise in stagioni che vengono rilasciate in via ufficiale dalla Wizards.

A queste caratteristiche Codex Venator aggiunge il fatto di essere multitavolo. Questo include il fatto che ci siano più tavoli e più “party” presenti alla stessa sessione, il che significa che un’avventura di Codex deve talvolta essere ramificata: ciò che gioca un tavolo è diverso da ciò che giocano gli altri tavoli presenti in quel momento.

Ciò porta i giocatori ad ottenere informazioni ed esperienze diverse da condividere in un secondo momento. È bene specificare tuttavia che i gruppi di gioco si muovono non semplicemente nello stesso universo, ma anche nello stesso tempo: in simultanea, vivono narrazioni diverse e complementari.

Ovviamente, anche in una campagna multitavolo come Codex Venator, esistono situazioni in cui i tavoli si trovano a giocare la stessa situazione. Un esempio banale è una grossa bossfight: tutti i tavoli collaborano per affrontare e abbattere una creatura che, presa singolarmente da un gruppo, causerebbe un TPK.

Codex Venator – Cos’è?

Avendo capito come funziona Codex Venator, adesso parleremo brevemente dell’ambientazione. Ricordo, comunque, che tramite questo link è possibile raggiungere il sito da cui scaricare il manuale d’ambientazione, che approfondisce i concetti delineati in questo articolo.

Le avventure di Codex Venator sono ambientate in un’Italia rinascimentale dai toni oscuri e misteriosi tipici del dark fantasy. Un buon riferimento visivo è quello del videogioco Bloodborne.

La caratteristica che rende unica questa shared-campaign è il giocare avventure ambientate nella Città in cui si sta effettivamente giocando! Una sessione di Codex Milano sarà quindi ambientata a Milano, stesso dicasi per le sessioni di Bergamo, Lucca, Pisa ecc…

Questo valore intrinseco non serve solo a strizzare l’occhio a chi è nato e vissuto nelle Città in questione, ma permette a chi organizza le sessioni di far conoscere luoghi, miti e leggende tipici della propria sede di gioco. Per questa ragione, l’esperienza di Codex Venator è fortemente influenzata dalla Città in cui si decide di giocare.

Tornando all’ambientazione, il mondo di Codex è abbandonato, e morente. Le Città sono gli unici luoghi in cui la vita procede “normalmente”, ammesso che di normalità si tratti. Fuori dalle mura cittadine si estendono le Malelande, luoghi pericolosi e destinati alla corruzione, popolati da abomini e mostruosità.

I giocatori interpretano Nobili Cacciatori, membri di Famiglie nobiliari con il compito di difendere la Città da ogni minaccia, esterna e interna. Culti eretici, mostri terrificanti e antiche bestie saranno le principali minacce che andranno affrontate e purgate grazie al fuoco del Dogma.

A proposito di questo. Dogma e Impero sono i due principali poteri presenti in questa ambientazione. Vista la natura rinascimentale di Codex, non sarà difficile metterle a paragone con i guelfi e ghibellini che si spartivano l’Italia in quel periodo storico.

In questa ambientazione l’Impero porta innovazione tecnologica e possiede un’impronta militare. Il Dogma, d’altro canto, incarna la natura inquisitoria e sospettosa della chiesa medievale. Ogni Città necessita di un rappresentante dell’Impero e uno del Dogma per prosperare: Siniscalco per il primo, e Sommo Inquisitore per il secondo.

Pertanto, nonostante l’aperta ostilità fra le due forze, è chiaro a tutti che entrambe sono necessarie per permettere ad una Città di sopravvivere. Un Nobile Cacciatore, quindi, può far parte di una famiglia votata al Dogma, ma alla fine di ogni sessione dovrà rispondere delle sue azioni tanto al Sommo Inquisitore quanto al Siniscalco. Allo stesso modo, può dichiarare lealtà al Siniscalco, ma non può non avere fede nella religione professata dal Dogma.

Codex Venator – Chi sono i personaggi?

La natura dei personaggi di Codex Venator, come accennato, è quella di Nobili Cacciatori, appartenenti a Famiglie nobiliari veramente esistite nella Città in cui si gioca.

I Nobili Cacciatori sono discendenti di coloro che strinsero un patto con i Grandi Antichi, creature che in un tempo immemore abitavano la Terra. Il patto mutò queste persone, conferendo loro una caratteristica che sarebbe poi stata chiamata Sangue Puro.

I Nobili Cacciatori, in quanto portatori di Sangue Puro, sono in grado di tornare in vita dalla morte grazie al rito della Rimembranza. Il rito è possibile attraverso l’utilizzo di Rimembranti, donne addestrate e cresciute dal Dogma per osservare e memorizzare ciò che avviene in Caccia.

Qualora dovessero tornare sane e salve all’interno delle mura cittadine, le Rimembranti saranno in grado di far tornare in vita un Nobile Cacciatore con i ricordi che possedeva l’ultima volta che è stato visto dalla Rimembrante. È noto che questo processo risulti complesso da tollerare, e per qusto comporti la perdita di Purezza del Sangue.

Come spiegare la spinosa questione della perdita di Purezza del Sangue? Si tratta di un percorso quasi obbligato, che può avvenire anche a causa dell’ottenimento di conoscenze occulte. Per capirci, la Purezza assomiglia molto al livello di sanità mentale presente in altri GDR: più sai, più impazzisci, più ottieni nuove consapevolezze.

Quando il livello di Purezza del Sangue raggiunge lo zero, il Nobile Cacciatore è sottoposto ad una trasformazione che lo rende un abominio, una creatura al pari di quelle che vengono cacciate in sessione.

Per preservare il Sangue Puro, ogni Cacciatore è tenuto a rispettare i seguenti Precetti:

  • Nessuna Caccia è più importante della purezza del proprio Sangue.
  • Un Cacciatore non dovrebbe uccidere un altro Cacciatore.
  • Colui che versa il primo Sangue ha il diritto sulla preda.
  • Un Cacciatore non dovrebbe mai rifiutare l’aiuto di un altro Cacciatore.
  • La Famiglia è ciò che ha protetto il sangue, proteggi sempre la Famiglia e il suo nome.
  • Un Cacciatore non può essere cacciato.
  • Il duello d’onore è l’unico scontro permesso tra Cacciatori.

Uscendo dalle meccaniche di gioco, questi Precetti sono utili anche per regolare i rapporti fra giocatori. Vista la natura del gioco, è necessario ricordare sempre la differenza tra comportamento in-game e off-game. Torneremo sul “codice di condotta” all’interno di Codex nelle riflessioni a conclusione.

Come sono le sessioni?

Delineata l’ambientazione ed i punti di forza di Codex Venator, parliamo adesso delle sessioni. Ogni sessione, idealmente, appartiene ad una delle seguenti categorie:

  • Avventura di Caccia
  • Avventura investigativa
  • Avventura politica

Le avventure di Caccia vedono i Nobili Cacciatori seguire le tracce e affrontare creature pericolose per il bene della loro Città. Le avventure investigative richiedono il seguire delle piste, raccogliere indizi e portare la propria versione dei fatti di fronte ad Inquisitore e Siniscalco.

Le avventure politiche incarnano la parte più lontana da D&D che Codex Venator è in grado di presentare. Si tratta di sessioni nelle quali il compito dei Cacciatori sarà quello di rafforzare il potere che la propria Famiglia è in grado di esercitare in Città. Allo stesso tempo, durante gli eventi mondani che caratterizzano le sessioni politiche, i Cacciatori dovranno confrontarsi coi membri delle Famiglie rivali.

Per quanto riguarda la struttura delle sessioni di Codex Venator, è interessante sottolineare che ogni tavolo di gioco è formato da membri di Famiglie diverse. Il momento in cui le conoscenze ottenute al tavolo si sommano a quelle dei propri familiari è quello successivo alla sessione canonica.

A differenza di una normale partita di D&D, infatti, dopo l’avventura vi è la fase in Famiglia, durante la quale i Cacciatori appartenenti alla stessa famiglia si confronteranno sulla sessione appena avvenuta e decideranno come agire sul fronte politico.

Riflessioni conclusive

Per concludere, vorrei spendere due parole sul perché ritengo Codex Venator un’esperienza di particolare valore.

In un periodo in cui i giocatori ricominciano a giocare dal vivo, dopo un anno e mezzo di pandemia, ritengo che Codex sia perfetto sia per coloro che hanno scoperto il GDR in quarantena che per chi non vede l’ora di tornare a giocare al tavolo.

Vista la sua natura di shared-campaign, Codex Venator è perfetto per chi ritiene di non poter assicurare la propria presenza al tavolo ogni settimana. D’altro canto, a causa dell’aspetto politico del gioco, questa esperienza è estremamente consigliata a chi desidera qualcosa di più dalla solita campagna di D&D.

Detto questo, se ciò che cercate è un’esperienza epica con draghi da ammazzare e villaggi da salvare, non siete nel posto giusto. I temi di Codex non sono l’azione eroica, il viaggio avventuroso o le gesta epiche.

L’atmosfera al tavolo è tesa. L’horror e l’investigazione permeano ogni sessione e non a caso il grande motore dietro Codex sono gli scritti di H.P. Lovecraft.

I Nobili Cacciatori non sono eroi. Sono pedine nelle mani di un gioco più grande di loro, e non saranno mai in grado di vedere il quadro completo del mondo in cui vivono. Allo stesso tempo, il gioco fra le Famiglie fa sì che i Cacciatori possano accoltellarsi l’un l’altro in un qualunque momento. I Precetti risolvono in parte questo problema in-game, io cercherò di parlarvene off-game.

Qualora decidiate di provare quest’esperienza, vi ricordo l’importanza di distinguere ciò che avviene durante il gioco da ciò che avviene fuori. L’obiettivo di tutti, master e giocatori, è sempre quello di divertirsi e, nel mondo di Codex, questo può significare anche uccidere la Rimembrante e il gruppo di Caccia per far sì che nessuno scopra un oscuro segreto del Dogma.

Se per voi è difficile giocare con questo tipo di tensione vi sconsiglio di provare Codex Venator. Allo stesso modo lo sconsiglio a chi finirebbe a giocare un personaggio che, con la scusa del gioco politico, uccide i personaggi degli altri senza nessun motivo.

A tutti gli altri va il mio invito di provare quest’esperienza. In questo periodo molte Città stanno riprendendo le sessioni e, di volta in volta, sul profilo Instagram di Codex Venator vengono pubblicate stories con gli ultimi eventi. Abbiate cura di seguirlo per non perdervi nulla.

Per qualunque dubbio non esitate a contattarmi e, se decidete di provare a giocare a Milano o a Bergamo, allora ci vediamo in Caccia.

Ti è piaciuto l'articolo?