Percepisco il tuo stupore da qui, ma non preoccuparti: è tutto vero! Oggi parliamo di come non giocare un ranger, la classe più denigrata di tutto D&D 5e.
Ti auguro una buona lettura.
Come non giocare un ranger: il background
Quando un essere umano medio pensa ad un ranger gli vengono in mente principalmente tre cose: suo zio in forestale, le aquile da compagnia e l’amore per la natura che ha ispirato quel famoso filantropo che disse: “i cani son meglio delle persone che dicono che i cani son meglio delle persone”.
Questi sono i tre ingredienti alla base di Green Passo, il personaggio perfetto per te che sai come non giocare un ranger.
Un uomo biondo, coi capelli lunghi, vestito di verde e che porta sempre con sé un arco. Esperto della natura perché cresciuto coi lupi (o in un consorzio agrario, a tua discrezione), Green Passo è bravissimo a seguire tracce, arrampicarsi sugli alberi e addestrare criceti mannari raccontandogli la favola di cappuccetto rosso.
Come non giocare un ranger: il roleplay
Come sai, il diavolo sta nei dettagli e, per questo motivo, Green Passo cerca sempre tracce, indizi, pezzi di un puzzle grande quando tutto il mondo.
Che tu sia in città o in un bosco, assaggiare lo sterco ti porterà sempre da qualche parte e che tu sia in una palude, o nella camera di una taverna, camuffarsi è considerato spirito di sopravvivenza.
Se sai come non giocare un ranger, inoltre, saprai anche che le strade sono sopravvalutate. La passione di Green Passo è il parkour: salti di tetto in tetto, di casa in casa e ti muovi silenzioso e invisibile, come la tua fantasia.
Come non giocare un ranger: la prima sessione
La prima sessione inizia su una montagna innevata, all’interno di una taverna. Green Passo come prima cosa presenta a tutti il suo compagno Wolfgang, il famoso lupo pianista (nel senso che va piano).
Superate le presentazioni e i convenevoli, un elfo vi assegna la missione di andare a scoprire cosa succede dentro una caverna poco lontano da li. Sembrerebbe che un mostro stia decimando i mercanti che passano da quelle parti.
Dopo qualche breve ragionamento, il party si incammina verso la caverna. Nonostante questa sia a 10 minuti di distanza, con la prontezza di chi ha scurovisione, Green Passo ci tiene a sottolineare che per lui la montagna è terreno in cui è avvantaggiato.
Arrivati di fronte la caverna, il ranger si lancia dentro senza paure insinuando che con Green Passo si può entrare dappertutto (o quasi). Sono pochi i secondi di silenzio che separano la sua entrata dal ruggito di uno Yeti.
Il party accorre a salvare il ranger, ma si trova davanti una scena al quanto raccapricciante: lo Yeti, con sguardo perplesso, fa passare qualche secondo dal tentativo di ammaestramento di Green Passo prima di sbranarlo.
Morale della favola: addestrare animali non è castare Command.
La peggiore classe di D&D?
Qualsiasi giocatore di D&D ha sentito dire almeno una volta nella vita che il ranger è la peggiore classe della quinta edizione, ma è davvero così?
Posso dire con certezza che prima dell’uscita dei manuali di Tasha e di Fizban, il ranger era di sicuro una classe non molto apprezzata. Inoltre, è certo che al mondo ci sono tante persone che sanno come non giocare un ranger e che contribuiscono a peggiorare la situazione.
Il ranger tipico segue l’archetipo Signore delle Bestie, si fa accompagnare da un lupo e gioca razze piccole per poterlo cavalcare.
Altri tratti tipici sono l’uso di arco e frecce e la tendenza a comportarsi da “Dora l’Esploratrice” in qualsiasi contesto, anche dove non è necessario o utile, così come la convinzione di poter ammaestrare anche un ragno-lupo gigante.
Tornando al quesito iniziale, la sottoclasse Signore delle Bestie era effettivamente una delle peggiori sottoclassi di D&D 5e considerando gli aspetti meccanici (pochi danni, poca utilità, non migliora molto salendo di livello).
Tanto vale scegliere un mago con un famiglio, no?
Con l’uscita di Tasha e Fizban, però, la storia è leggermente cambiata. Le sottoclassi “Viandante Fatato”, “Custode degli Sciami” e “Guardiano Draconico”, in particolare, hanno portato a livello tematico e meccanico degli spunti eccezionali per il ranger.
In realtà, Tasha ha modificato anche il Signore delle Bestie permettendogli di avere come compagno una bestia primordiale al posto di un animale.
Insomma, c’è finalmente una concreta possibilità di abbandonare quel classico rapporto con la natura ben rappresentato del cacciatore che cerca la preda e che ci ha abbastanza annoiati.
Spunti di roleplay: rapporto con la natura e multiclasse
Le sottoclassi citate prima, quindi, garantiscono di abbellire il modo di relazionarsi all’ambiente “naturale”, che va ricordato riguardare anche il magico nelle ambientazioni di D&D (aspetto trascurato dagli archetipi del manuale del giocatore)
Un Viandante Fatato, ad esempio, ha un forte legame con il piano delle fate e tematicamente diventa un essere affascinante. Insomma, non devi più mangiare merda per trovare indizi perché adesso puoi usare l’astuzia e il fascino.
Il Custode degli Sciami è anche detto la fottuta Biancaneve di 5e. Anche qui, il tuo rapporto con la natura cambia e dal relazionarti ad un asinello, potrai avere al tuo fianco uno sciame di creature.
Il Guardiano Draconico, infine, è il tocco di classe per eccellenza (ormai coi giochi di parole devi farci l’abitudine). Potrete avere al vostro fianco un draghetto che salendo di livello potrete cavalcare come Daenerys in GOT.
Si spera che nessun master debba più soffrire sentendosi dire “provo ad ammaestrare il drago facendo un balletto!”.
Il ranger, per concludere, può essere reso tematicamente e meccanicamente più interessante sfruttando il multiclasse con il ladro. I furtivi fanno la differenza in questo caso, soprattutto sfruttando l’attacco extra al livello 5.
Come non giocare un ranger: riflessioni conclusive
Arrivato fin qui faccio un riassunto.
In questo articolo ti ho parlato delle principali tendenze di chi sa come non giocare un ranger, dal classico rapporto con la natura all’andare in giro con lupi e asini un po’ disfunzionali.
Il consiglio più importante, a prescindere dalla classe, resta sempre quello di dare spazio alla fantasia e di abbellire il tuo roleplay.
Inoltre, ricordati sempre che non basta fumarti qualche pianta per essere considerato un ranger, a meno che il tuo master non sia d’accordo.
Anche questo episodio di Esempi Brutti è arrivato alla fine. E tu,come non giochi un ranger? Scrivicelo su Facebook e su Instagram!