Sandokan lo assoceresti ad un ranger o ad un guerriero? Dalla risposta a questa domanda si potrà evincere se rientri nella vastissima categoria di chi sa come non giocare un guerriero.
Scherzi a parte, torna Esempi Brutti e oggi si parla della classe più facile da banalizzare in quanto fortemente radicata nel nostro immaginario da secoli: il guerriero.
Come non giocare un Guerriero: il background
Nel processo di creazione di un guerriero il manuale del giocatore consiglia di pensare dove il nostro personaggio ha appreso la capacità di combattere e tu, vecchia volpe, sai benissimo che il tuo Ken-t ha imparato da autodidatta a combattere con la spada per poter vendicare la morte di un suo caro amico.
Ken-t è un umano alto e muscoloso e mena le mani. Potresti scambiarlo per un paladino, ma non ha gli smite. Potrebbe sembrare un druido, ma non è legato alla natura. Potresti credere che sia un chierico, ma non sa pregare. Ma quindi che sa fare?
Questa domanda la lasciamo in sospeso perché ci sono altre priorità per chi sa come non giocare un guerriero, tipo banalizzare ogni aspetto possibile della classe vanilla per eccellenza.
Come non giocare un Guerriero: il roleplay
Quando si pensa a Ken-t emergono subito le sue peculiarità caratteriali: il rigore, lo scontro, la competizione, la forza e le sue giornate scandagliate dall’allenamento e l’affilamento della propria spada.
So che sembra poco realistico anche per chi sa come non giocare un guerriero, ma il roleplay del guerriero vanilla è tutto qua. Ha una strada tracciata (vendicare l’amico morto), è prode e coraggioso, non ha paura di affrontare i conflitti (motivo per cui spesso combatte anche quando non è necessario).
Forse può non piacerti, ma ti invito a guardare il lato positivo! Sono tutte queste caratteristiche che rendono Ken-t un gran latin lover perché dopotutto lui le ragazze non le corteggia, gli fa il filo (eheh).
Come non giocare un guerriero: la prima sessione
Le presentazioni dei personaggi scandiscono l’inizio della prima sessione. Ken-t si presenta come il leader del gruppo scatenando i primi mormorii di sottofondo.
La sua presentazione prosegue con paroloni come “prode”, “orgoglio delle 10 città”, “imbattibile”, “spada” e via dicendo. A metà discorso, il warlock del party interviene per smorzare l’atmosfera con un po’ di edginess e interrompendo il discorso autoreferenziale del guerriero che ormai ha annoiato tutti.
Dopo le prime interazioni subentra il primo conflitto: il boss di un’associazione criminale della città invita il party al suo cospetto per parlare di affari, e i personaggi con tutta la calma del mondo accettano l’invito e si recano nel luogo dell’incontro.
Mentre il boss spiega ciò che devono fare, il guerriero subentra a gamba tesa per cercare di ristabilire le gerarchie. Se c’è qualcuno che comanda questo è lui e le trattative si possono risolvere solo in due modi: a favore suo o combattendo (e quindi a favore suo che sa come combattere).
Non passa molto tempo dalla prima frase minacciosa del boss che accende la scintilla per il fight che finirà ovviamente in catastrofe. Party morto alla prima sessione, campagna da ripensare.
L’archetipo del guerriero
Fuori dall’ironia, hai idea di cosa sia l’archetipo del Guerriero? Se non ne hai idea, te lo spiego in poche parole.
Nel mondo della narrazione esistono degli archetipi con caratteristiche positive e negative che rappresentano i “main characters” delle storie che leggiamo, guardiamo e viviamo tutti i giorni. Tra questi c’è quello del Guerriero e un esempio di questo archetipo è Luke Hobbs (The Rock) in Fast and Furious che appena è arrivato ha subito dovuto stabilire chi comanda picchiandosi con Vin Diesel.
Tornando a noi, le classi di D&D si prestano quale di più e quale di meno a questi archetipi. Ad esempio, il paladino si presta bene all’archetipo dell’Angelo Custode, mentre il mago si presta bene all’archetipo del Mago e del Cercatore.
Anche senza conoscerli, noi siamo in grado di adattare i nostri personaggi a degli archetipi e avanti la narrazione sfruttandone le caratteristiche. Basti pensare a chi gioca il tipico bardo che fa sesso anche con la serratura della porta di casa e che, appunto, si rispecchia molto bene nell’archetipo dell’amante. Non lo sapevi? Bene, ora lo sai!
Detto questo, chi sa come non giocare un guerriero commette tipicamente due grossi errori.
- Ruola il guerriero come se il suo unico archetipo possa essere quello del guerriero. Al contrario di quello che si possa pensare, ogni personaggio può avere tratti archetipali diversi e banalmente si può anche giocare un guerriero un po’ meno violento e testa di cazzo della media dei guerrieri che esistono.
- Cade nel falso mito per cui una classe che si presta bene ad un archetipo deve per forza rientrarci. Se vuoi giocare un guerriero con tratti di follia, a cui non frega niente di battersi per la gloria e che ha un piano di distruzione geniale puoi tranquillamente farlo.
Il guerriero è una classe inutile
Veniamo ad un altro punto delicato del guerriero: questa classe è considerata la versione inutile delle altre classi di D&D.
Non lancia incantesimi, non ha gli smite, non ha buone abilità, non ha connessioni con divinità e di base sa solo tirare di spada.
Queste critiche sono molto diffuse nella comunità di D&D, ma provvedo subito a smentirle e rilanciare a favore di questa povera classe bistrattata.
Premetto che sono parzialmente d’accordo con chi ritiene che le classi di combattenti in D&D sono un pelo più noiose dei caster. Dungeon and Dragons è un gioco che si basa principalmente sul combattimento e combattere senza incantesimi rende tutto più “monotono”, a meno che tu non abbia una vena sadica che ti permette di immaginare i modi più disparati di infilazare nemici con le tue armi.
Questo, però, non significa che non ci si possa divertire con un guerriero, o che questo sia inutile. Il guerriero ha diverse sottoclassi che grazie ai dadi marziali gli permettono di combattere con stili infinitamente diversi tra loro.
Esistono talenti come “Tough” che rendono il guerriero un ottimo tank (quasi paragonabile ad un barbaro) e sottoclassi come Guerriero Psi e Arciere Arcano che concedono a questa classe di sfruttare alcune forme di magie.
Il guerriero, infine, può diventare il miglior arciere del party che tra talenti vari e il giusto archetipo può diventare una spina nel fianco del master e dei mostri che vi lancerà contro.
Come non giocare un guerriero: riflessioni conclusive
Se conosci qualcuno che gioca il tipico guerriero con i tratti da leader e da combattente valoroso che vuole porsi al di sopra delle regole sai a chi mandare questo articolo.
Quanto detto in questo episodio di Esempi Brutti vuole essere da monito per chi si sente ingabbiato nel guerriero archetipale che deve risolvere tutto affrontandolo a colpi di spada. Credimi, non c’è bisogno di farlo… Puoi tranquillamente usare l’arco!
Scherzi a parte, ti vorrei lasciare con un ultimo spunto per rendere unico il tuo guerriero: l’archetipo del Gunslinger. Anche se non ufficiale, questa sottoclasse ideata da Matthew Mercer ti permetterà di diventare il pistolero del party così da rendere tutto più esplosivo. Ti consiglio di darci un’occhiata!
Spero che l’articolo ti sia piaciuto. Questo episodio finisce qui, ma ci sono tanti altri Esempi Brutti a cui puoi dare un’occhiata. E tu, come non giochi un Guerriero? Scrivicelo su Facebook e su Instagram!