come non giocare paladino

Esempi brutti torna all’attacco! L’argomento della guida di oggi sarà come non giocare un paladino e se sei qui è perché infondo al cuore lo sai benissimo anche tu: o muori da eroe, o vivi troppo a lungo da diventare un paladino legale-scemo.

Se vuoi evitare che questo accada ti consiglio di leggere attentamente e di divertirti con quest’altra guida di Esempi Brutti.

Come non giocare un paladino: il background

Menare le mani o lanciare magie? Poco importa, oggi hai solo voglia di rompere le palle al tuo party. A volte è difficile scegliere che classe giocare, ma quando si tratta di fare il bacchettone puoi solo mostrare come non giocare un paladino.

Costruire il background di un paladino legale-scemo è semplicissimo: prima scegli l’allineamento legale-buono, poi cancelli totalmente il senso degli allineamenti nelle schede di D&D.

Ed ecco fatto, hai un personaggio che qualsiasi cosa abbia fatto nella sua vita sarà sicuramente stata buona e che sopporta tutto tranne ciò che va dal neutrale al malvagio. Soddisfatto?

Come non giocare un paladino: il roleplay

Il roleplay è qualcosa che va preso seriamente e tu lo sai benissimo. Anzi, sei così tanto coinvolto da Remo, il paladino legale-scemo, che non accetti scherzi e azioni oltraggiose neanche off-game.

Per quanto hai visto tanti giocatori ruolare personaggi che cambiavano col tempo e che modificavano il loro modo di agire, tu che sai come non giocare un paladino non hai neanche lontanamente intenzione di adattare l’agire di Remo agli avvenimenti della campagna.

Si sa che chi nasce tondo non può morire quadrato, neanche se lo picchi con gli smite.

Come non giocare un paladino: la prima sessione

Ogni prima sessione che si rispetti inizia con una descrizione del master seguita dalla descrizione dei propri personaggi.

Remo è il paladino dei paladini, maschio bianco privilegiato, con la spada lunga e l’ego smisurato che compensa l’altra spada, quella corta.

Nel descriverti, però, la situazione ti sfugge di mano e inizi con un discorso solenne sulla giustizia e le tradizioni e ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e metà del party si addormenta.

Per fortuna sei stato interrotto da un bambino che ha accettato una caramella da uno sconosciuto, il che ha rallegrato il party se non fosse per il fatto che gli hai mozzato le mani per insegnargli la cosa giusta: non si accettano caramelle dagli sconosciuti.

Ancora una volta hai rovinato la prima sessione.

Il paladino e il rapporto col party

Costruire un buon rapporto col party per un paladino legale-scemo è un dramma. Ugualmente succede per i warlock edgy.

Premesso che l’obiettivo di ogni giocatore dovrebbe essere quello di creare gioco tramite il proprio personaggio, a volte è più difficile di altre ed è necessario riflettere a riguardo.

Per chi sa come non giocare un paladino è l’ora di cambiare atteggiamento, a partire dal rapporto col party.

Un paladino legale-scemo fa fatica a rapportarsi col party perché sentirà il bisogno di impedire qualsiasi azione che non sia necessariamente buona e fa il bacchettone. Per questa ragione gli altri giocatori ne risentiranno e si limiteranno.

Questo succede soprattutto perché il paladino è una classe considerata molto rigida, che si basa su saldi valori del personaggio e su concetti che risalgono a stereotipi di tradizione cavalleresca e medioevale.

In pratica, paladino è colui che difende una causa buona per partito preso. In verità, questo è quello che ci vogliono fare credere le favole. Bisogna ricordarsi che anche il più prode dei paladini era comunque un essere umano, con tutte le sfumature che ciò comporta.

A tal proposito, nel costruire il rapporto col party abbiate l’accortezza di rendere “umanamente vulnerabile” il vostro paladino, create gioco e lasciate agire i vostri compagni anche se si comportano male.

Inoltre, è consigliabile discutere col master su come sarà assortito il party (in termini di allineamento) e di essere chiari nella dichiarazione d’intenti della sessione/campagna.

Un party in cui vi è un membro in continua sovrapposizione e scontro con gli altri rischia di accelerare la fine prematura della campagna.

Sono sicuro che nessuno sarà felice di avere un giocatore che sa come non giocare un paladino e che vuole mostrarlo a tutti i costi.

L’importanza dell’allineamento in D&D

Fino ad ora abbiamo parlato spesso di “legale-buono” o, per ironizzare, di “legale-scemo”. Andiamo nel dettaglio.

L’allineamento dei personaggi è considerabile una linea guida per la costruzione del nostro eroe e tale deve restare.

Pensare di definire l’allineamento del personaggio a inizio campagna e mantenere un atteggiamento sempre uguale è irrealistico, soprattutto per campagne che avvengono in tempi di gioco lunghi.

Che sia un combattimento, la perdita di un compagno, un’esperienza traumatica o un dilemma sociale è importante che il vostro personaggio reagisca di conseguenza, che si adatti e che cambi modo di pensare.

A volte serve uno scossone perché ciò accada, soprattutto quando decidete di giocare personaggi molto rigidi per ragioni precise. In generale, però, la maggior parte dei vostri eroi sono “umani” nel senso metaforico del termine.

Ci sono razze che facilitano determinati modi di pensare, ci sono classi (come il paladino, appunto) che vi indirizzano sul modo di agire, ma il gioco di ruolo resta lo spazio per dare sfogo alla vostra fantasia. Mettetevi in gioco!

Come non giocare un paladino: riflessioni conclusive

Concludiamo questa guida su come non giocare un paladino.

Per riassumere, giocare male un paladino può creare grossi problemi al party. Che sia per l’allineamento, per gli stereotipi sui paladini o perché hai scarsa fantasia, è bene che tu smetta di far parte di chi sa come non giocare un paladino.

Adesso ti dirò qualcosa che potrebbe risultare sconvolgente: il paladino è una delle classi che si presa meglio ad un cambio della sottoclasse durante l’avventura.

Le tre sottoclassi che ho visto giocare di più sono: giuramento della vendetta, della conquista e della redenzione. Le prime due per una ragione di stereotipi e perché sono meccanicamente molto forti. La terza per ragioni di roleplay.

Un paladino potrebbe decidere di doversi redimere dopo aver perseguito la propria vendetta o potrebbe rendersi conto di star seguendo una strada sbagliata.

Inoltre, un paladino per ragioni di trama o di background può aver rotto (o voler rompere) il proprio giuramento. Le conseguenze sono l’assunzione dell’archetipo Apostata (o Oathbreaker), presente nel Manuale del Dungeon Master. Un paladino di questo tipo, privato dell’archetipo, si trova ad agire sì con più libertà, ma con un enorme conflitto interiore.

Se pensi attentamente a come potrebbe sentirsi il tuo personaggio e chiedi aiuto al tuo master puoi sicuramente trovare la strada più adatta al tuo personaggio!

Detto questo ti saluto. Spero che questo quarto appuntamento con Esempi Brutti ti sia piaciuto. Se ti è piaciuto, ti lascio il link alla puntata precedente. Se hai dubbi, commenti o vuoi suggerirci la prossima classe di cui parlare, scrivici su Facebook o su Instagram.

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