Perché la sessione zero è così importante? Andiamo per gradi.
Con sessione zero intendiamo quel momento in cui il gruppo di gioco si riunisce per porre le basi sulla prossima campagna. Si decide cosa giocare, il sistema di gioco, il tipo di avventura, il ritrovo… Insomma, tutto.
Detto così potrebbe sembrare noioso, qualcosa di usato solo dagli “espertoni”, ma la realtà dei fatti è che la sessione zero è il momento in cui ognuno butta carne sul fuoco e si vede cosa succede. Si chiacchiera e ci si azzuffa finché alla fine non si raggiunge una linea comune da rispettare nel corso del viaggio imminente.
Il più delle volte è facile che ci sia un’idea di fondo prima ancora della sessione zero. Probabilmente un master si è già proposto in precedenza e il gruppo di gioco sa già cosa vorrebbe giocare, in caso di un party che già si conosce.
Tuttavia, soprattutto in caso di giocatori provenienti da esperienze e gruppi diversi, la sessione zero risulta essere un’occasione molto importante. Ognuno può contribuire con le proprie idee a immaginare già da quel momento l’avventura che poi tutti assieme renderemo reale.
La Dichiarazione d’Intenti
Parliamo subito della Dichiarazione d’intenti, anche se questa sarà inquadrata solo alla fine della sessione zero. Per riassumere, la dichiarazione d’intenti altro non è che la premessa e il regolamento della campagna. Viene scelto il dove e la frequenza con la quale si gioca, si individuano i vari aspetti legati alla narrazione, tutto ciò che riguarda il sistema di gioco.
Tutto ciò che verrà deciso durante la sessione zero verrà quindi inserito nella Dichiarazione d’intenti come risultato della partecipazione di ognuno.
Risulta molto utile in gruppi di giocatori che non si conoscono, in quanto permette di conoscere meglio gli altri giocatori del tavolo e di mettere tutti nella condizione di condividere appieno quello che si giocherà.
Accettato il contenuto della dichiarazione e quindi il regolamento non resta che giocare.
Sessione zero e personaggi
Cominciamo col dire che presentarsi ad una sessione zero con la scheda del proprio personaggio già completa potrebbe causare atti di violenza.
Come anticipato in precedenza, la sessione zero è il momento in cui si decide cosa giocare. Questo di certo non impedisce di avere già delle idee di fondo per il proprio personaggio, o di cominciare già con un’ispirazione precedente! Tuttavia, se uno si presenta alla sessione con una scheda finita di un elfo bardo che rubò sei cervi nel parco del re, potrebbe stonare un poco per una campagna a Sine Requie o 7th Sea.
Durante la sessione zero i giocatori individueranno vari aspetti legati al gioco che permetteranno di costruire i personaggi attraverso le idee che tra loro hanno condiviso. Ma procediamo con ordine.
Ambientazione
Con ambientazione in genere pensiamo subito al mondo di gioco, il luogo fisico dove si svolgeranno le vicende della campagna con annesse le varie componenti politiche, sociali… Ma non è solo questo.
Risulta tanto importante l’elemento ambientale tanto quanto quello del tono con cui la campagna verrà affrontata. Soprattutto nella sede della sessione zero questo è un elemento da non dimenticare.
Non ci basta sapere che la nostra storia si svolgerà nella terra di nessuno contesa tra due superpotenze. Dobbiamo anche scegliere se si vuole dare all’avventura un’impronta drammatica, eroica, comica.
Ci interessano di più i momenti tragici in cui sentiamo che stiamo perdendo tutto, o preferiamo scene più goliardiche dove volano botte da orbi? Durante la sessione zero è molto importante definire questo, per non correre il rischio di dare vita ad una campagna che ogni giocatore percepirà in modo diverso.
E soprattutto perché è proprio da questa decisione che la costruzione dei personaggi avrà una grossa influenza.
La Campagna nella sessione zero
Quando si parla di campagna durante la sessione zero si intende il tipo di avventura che si intende affrontare. Come risulta evidente, dipende in senso stretto da quel che si è deciso nel punto precedente.
La nostra campagna ci porterà a condurre un’inquietante indagine negli angoli più oscuri della capitale? Si svolgerà nelle principali corti del regno nel bel mezzo di complotti politici? O sarà un viaggio disperato nelle terre più sperdute del pianeta?
Anche questo avrà una grossa influenza sulle scelte dei personaggi, su quali saranno più coerenti con un tipo di trama piuttosto che un altro.
Sistema di gioco e meccaniche
A questo punto non resta che capire quale gioco fa al caso nostro per rappresentare al meglio le nostre idee. In merito a questo però, la componente gioco non riveste solo il ruolo di mezzo per uno scopo, durante la sessione zero.
Ciascun giocatore avrà le sue preferenze, come vale per una componente narrativa, anche per una meccanica. Sarà bene tener presente anche questo nella scelta del sistema.
In questa fase è bene definire oltre al gioco una serie di altri fattori: manuali utilizzabili, eventuali espansioni, utilizzo di materiale homebrew, come bilanciare meccanica e narrazione, gestire le situazioni particolari.
Sessione zero e personaggi: conclusione
A questo punto, come sfruttare al meglio la sessione zero per dare vita ad un party ottimale ed una campagna divertente?
Innanzitutto, un mio consiglio è quello di creare un personaggio coerente con l’ambientazione che sappia dare il proprio apporto al tono della campagna. Con questo non intendo che bisogna creare una pedina stereotipata dell’ambientazione. Va bene anche un individuo insolito, appariscente rispetto agli altri, se è coerente e ben immerso con il mondo di gioco.
Lo stesso vale per il tipo di campagna. Quanto più un personaggio si trova bene nel tipo di avventura che si andrà a giocare più questo sarà performante, non solo a livello di meccaniche ovviamente. Ovviamente, anche in questo caso non bisogna esagerare: non per questo in un’avventura investigativa l’intero party deve sere composto da investigatori.
Ed è qui il punto forte della sessione zero: poter costruire i personaggi assieme, col contributo di ciascuno.
I suggerimenti che possono esserci tra giocatori sulle scelte dei ruoli da rivestire o su quale direzione ruolistica far prendere al party durante la creazione stessa sono quella che ritengo la parte più importante della sessione zero.
Scoprire che, perché no, il party di avventurieri altro non è che un gruppo di musici itineranti, o che all’interno del party potrebbero esserci legami di parentela. Possono nascere tante idee per dare forma ad un gruppo più interessante di quanto potrebbe essere se fatto in solitaria.
Dopotutto le storie che si creano sessione dopo sessione sono frutto di un’esperienza condivisa; l’idea della sessione zero è di rendere condivisa anche quella fase di preparazione che spesso avviene in solitaria.
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