Oggi parliamo di come caratterizzare il tuo personaggio.
Ogni party che si rispetti è composto da giocatori capaci di mettersi alla prova portando al tavolo personaggi differenti. Non parlo solo di razza, classe e capacità ma anche di origini, personalità e aspetto, ovvero i punti che tratteremo a breve.
Se ancora non ti sei buttato in questo mondo e hai dubbi a riguardo, ti suggerisco di leggere il mio articolo su come “Iniziare a giocare di ruolo in 4 mosse“. Se invece hai seguito il mio precedente consiglio e ti sei buttato nella mischia, beh, ti faccio i miei complimenti!
Ora che hai compiuto il primo grande passo, prestami attenzione. Se avessi spazio a sufficienza ti racconterei della mia prima sessione, adorato lettore, ma il mio compito è un altro. Se volessi raccontarmi com’è andata la tua potresti farlo lasciandomi un commento qui sotto però! Oggi sono qui per spiegarti come caratterizzare al meglio il tuo personaggio.
Se stai pensando alla scheda personaggio, beh, non parlerò di quella.
Il tuo guerriero, bardo o ladro ha preso vita su carta ma ancora non ha un’identità. Tocca a te pensarci, modellarla e renderla unica. Io posso darti qualche dritta.
Ad ogni nuova campagna ti si presenterà questa sfida e se prendi l’abitudine di procedere in questo modo, man mano che andrai avanti a giocare, ti verrà sempre più facile caratterizzare il tuo personaggio
Guardiamo insieme come fare.
Il Background o l’origine
Sai dirmi da dove viene il tuo personaggio?
La storia del tuo personaggio è importantissima. Oserei definirla fondamentale perché tu possa caratterizzarlo al meglio. Pensa al suo passato: armati di immaginazione e traccia le strade che ha percorso e che lo hanno portato dove si trova adesso.
Per definire chi è il tuo personaggio non devi partire necessariamente da zero. Sfrutta l’ambientazione a tuo vantaggio.
Vuoi essere un bardo e giochi nell’antica Grecia? Potresti essere una musa, una suonatrice del flauto di Pan che accompagna le gesta dei grandi eroi. Se giochi nel Medioevo potresti essere un giullare di corte, un simpatico menestrello che narra di formidabili imprese tra uno scherzo e l’altro. Se invece giochi in un futuro dove la tecnologia ha preso il sopravvento potresti essere un umano che suona la propria musica direttamente sul suo corpo dove, grazie a qualche prodigio fantascientifico, è riuscito a impiantare una consolle.
Un altro passo è pensare alla famiglia del tuo personaggio. Può essere il primogenito di una stirpe di potenti dal sangue blu, il settimo di dodici fratelli sempre in competizione o può, disgraziatamente, essere rimasto orfano in seguito ad un incidente.
Un ultimo appunto sul background: evita di renderlo troppo lungo. Al tavolo esiste solo ciò che viene giocato e, francamente, a nessuno interessa il nome della gallina di tuo zio. Pensa ad un background peculiare e ridotto, che possa far comprendere agli altri giocatori le tue origini senza farli sbadigliare.
Personalità e tratti caratteriali
I rapporti che il tuo personaggio ha con chi gli sta a cuore ti aiutano a definire la sua personalità. Se attorno al tuo personaggio costruisci dei rapporti di parentela o di amicizia riesci a renderlo reale. Attenzione, non parlo di pensare ai rapporti che il tuo personaggio ha con NPC, quindi Personaggi Non Giocanti. Cosa pensa del ladro del party? Troppo meschino o un’utile risorsa? E dello zelante paladino? Sono tutti fattori che offrono ottimi spunti di roleplay.
Definisci, poi, quali sono i valori che lo spingono ad agire, qual è lo scopo che vuole raggiungere, qual è l’obiettivo che persegue nel suo viaggio.
In ultimo, pensa ai suoi difetti. Un personaggio senza difetti, infatti, è piatto e poco interessante. Se vuoi renderlo reale, pertanto, pensa tanto ai suoi punti di forza quanto a quelli di debolezza.
Aspetto fisico e particolari
Ho lasciato per ultimo l’aspetto, come elemento per caratterizzare il tuo personaggio. Non si tratta di un particolare meno importante degli altri ma, personalmente, trovo che si basi molto sui precedenti.
Quando giochi il tuo personaggio sottolinea – attraverso i particolari – che cosa sta provando in quel momento. Grosse occhiaie sottintendono una notte insonne mentre un tic nervoso o il fatto che spesso batta il piede a terra indicano stress e nervosismo.
Se invece è un guerriero che ha visto numerose battaglie, potresti descrivere agli altri giocatori le cicatrici e le ferite che testimoniano i combattimenti che ha intrapreso.

Quello che ti consiglio è di non fermarti a pensare solo al colore degli occhi e dei capelli. Vai oltre alla sua altezza e stazza.
Pensa alle fossette sulle guance che ha perché sorride spesso, ai calli sulle mani perché suona il suo strumento da una vita e pensa all’anello che porta al dito, magari dono di un amore lontano. Fai in modo che ogni particolare corrisponda ad una ragione d’esistere.
Non si tratta di dettagli inutili bensì di caratteristiche che renderanno il gioco ancora più concreto e reale. Le storie a cui fanno riferimento i particolari possono essere ottimi spunti di giocata: lascia che il tuo barbaro sieda su di un ceppo posto accanto al fuoco e parli del motivo per cui ha una grossa cicatrice sul volto.
Spero tu voglia fidarti dei miei consigli e farne tesoro.
Vai e libera l’immaginazione, d’altronde “da grandi poteri derivano grandi caratterizzazioni”.