Il combattimento: in D&D è quella fase tanto attesa che può diventare un buco nero di noia, se malgestito. In questo articolo cercheremo di capire qual è il modo migliore per rendere al meglio qualsiasi fight decidiamo di mettere di fronte al nostro party.
Per cominciare è bene fare una precisazione: il combattimento riveste funzioni diverse da gioco di ruolo a gioco di ruolo.
In alcuni giochi esso rappresenta il fulcro del sistema. Il combattimento in D&D, ad esempio, si basa sul sistema delle classi che differenzia le capacità di ciascun personaggio (quasi solo) sulla base di quello che può fare durante il combattimento.
Non in tutti i giochi però è così, ed è sempre bene capire cosa ci richiede il gioco stesso per poter calibrare le battaglie all’interno delle nostre sessioni di gioco.
Calibrare le battaglie in funzione di quello che richiede il gioco è fondamentale. Un sistema estremamente mortale potrebbe prevedere pochi scontri chiave, mentre uno più permissivo potrebbe preferire uno scontro epico dopo l’altro.
Combattimento: anche qui c’è narrazione
Proprio così. Persino nel combattimento in D&D c’è narrazione, non è solo questione di tirare dadi e picchiare duro. Se il gruppo di protagonisti è costretto ad affrontare una battaglia per raggiungere i suoi obiettivi, significa che quella battaglia stessa è narrazione.
Risulta quindi importante gettare il nostro gruppo di gioco in scontri che siano connessi alla trama che stanno affrontando, a meno che non si tratti di una sfida fatta apposta per approfondire l’ambientazione. Anche in questo caso di narrazione si tratta.
Un consiglio è quindi quello di evitare scontri che rischiano di diminuire l’attenzione dei giocatori con combattimenti fini a loro stessi slegati dalla trama.
Bilanciare un incontro
Il bilanciamento è sempre un punto chiave per la gestione di un combattimento, in D&D soprattutto. Non tenere conto di questo potrebbe portare ad avere incontri troppo semplici o, al contrario, mortali del tutto fuori dal nostro controllo.
Generalmente i manuali forniscono delle guide da seguire per la gestione degli incontri, basate sul numero di personaggi giocanti e sul livello di progresso che questi hanno.
Se prendiamo come esempio la 5e di D&D, troveremo sul Manuale del Master una tabella che riporta quattro livelli di difficoltà (Facile, Medio, Difficile, Mortale), rapportati al livello del singolo giocatore. Incrociando le due variabili si vedrà il valore espresso in punti esperienza che corrisponde al tipo di sfida che si intende far affrontare al giocatore.
In questo modo si sommeranno il totale di punti esperienza che corrispondono a ciascun giocatore e si ottiene quanti punti esperienza deve avere il nemico perché la sfida sia quella desiderata dal Master.
Basarsi sulle tabelle e i valori numerici delle creature che vorremo tirare addosso al nostro gruppo di gioco però non è sufficiente.
I modificatori del combattimento
In un combattimento non è sufficiente considerare solo la potenza degli avversari che dovranno essere affrontati. Per bilanciare lo scontro si può tener conto di altri fattori.
Innanzi tutto, cosa è accaduto al gruppo di gioco prima di imbracciare le armi? Ha avuto il tempo di prepararsi alla battaglia? Ha dovuto intraprendere un viaggio ai limiti della sopravvivenza senza neppure potersi riposare? Quanti del gruppo sono in grado di dare il meglio di sé nel corso della battaglia?
Sono tutti interrogativi utili da porsi. Per quanto un nemico possa essere limitato o debole, potrà diventare un osso duro se di fronte a sé avrà degli avversari stanchi o feriti.
Consumare le risorse del gruppo o affaticarlo prima dello scontro è qualcosa da considerare prima di decidere la difficoltà del combattimento in sé.
Il combattimento in D&D può essere reso più difficile se non avviene poco dopo un riposo lungo, ad esempio.
Un altro modificatore del combattimento è rappresentato da ciò che il gruppo di gioco possiede. Oggetti speciali, artefatti magici, armi miracolose… Affrontare un lupo mannaro con un’arma d’argento può fare la differenza tra la vita e la morte.
Valutare sempre che la potenza di un personaggio non è data solo dal livello numerico che ha sviluppato durante la sua crescita, ma anche da ciò che ha accumulato nel suo percorso.
E adesso rendiamolo epico
Va bene, coerenza narrativa, bilanciamento, tutto necessario, ma sappiamo tutti che quello che cerchiamo da una battaglia è che sia memorabile.
Per rendere un combattimento epico ci sono una valanga di possibilità e ognuno può sempre trovare un’idea nuova. Che sia la creatività a farne padrona. Qui noi porteremo solo qualche piccolo suggerimento.
Può contribuire all’aspetto tattico la scelta dell’ambiente della battaglia. Scegliere arene insolite, su più livelli, dove ogni giocatore è stimolato a cercare strategie diverse dal semplice avvicinarsi e colpire. Aree di scontro interattive, dove il giocatore può sfruttare dei vantaggi dell’ambiente di combattimento… Che possono divenire a loro volta degli svantaggi.
Anche lavorare su tipologie di difficoltà differenti può contribuire ad aumentare la tensione. Sfide a tempo, creare dei puzzle interni allo scontro, differenziare i ruoli delle parti in gioco nel caso in cui i nemici siano in numero maggiore.
Se si parla di una bossfight, poi, ci sono cento modi diversi per renderla coinvolgente e indimenticabile. Se vuoi approfondire l’argomento, ne abbiamo parlato qui!
Un altro consiglio è lavorare sull’emotività del ruolo. Aumentare la posta in gioco per i personaggi, rendere il nemico un avversario reale e non un blocco di statistiche prese dal manuale, giocare su quelli che sono anche i rapporti del gruppo di gioco stesso.
Non aver paura della durata. Uno scontro può essere memorabile sia che porti i personaggi allo stremo delle forze, sia che si tratti di qualcosa di immediato, uno scontro di pochi istanti. Spesso, come detto precedentemente, una battaglia potrebbe essere cominciata molto tempo prima e il momento del combattimento diviene solo il culmine, in cui vi è l’ultimo faccia a faccia.
Adesso sai come creare combattimenti, in D&D e non solo. Ora dicci la tua su Facebook e su Instagram!