Correva l’anno 2011 quando From Software, la casa di sviluppo giapponese che diede i natali alla famosa serie fantascientifica Armored Core, così come a King’s Field e Demon’s Souls – precursori del titolo di cui parleremo oggi – diede alla luce uno dei videogiochi di genere fantasy più influenti e memorabili di sempre, così iconico da essere diventato un vero e proprio fenomeno di massa: parliamo ovviamente di Dark Souls.
È infatti notizia recente il fatto che sia in produzione Dark Souls GDR, l’adattamento ufficiale del gioco da parte di Steamforged Games, già autori del gioco da tavolo.
Per chi è un fan sfegatato della serie, come il sottoscritto, questa notizia è un sogno che diventa realtà: quante volte abbiamo sognato di avventurarci nei leggendari luoghi della serie insieme ad un gruppo di amici, attorno ad un tavolo e con dei dadi?
Il solo pensiero mi dà i brividi.
Ma oggi sono qui per un motivo diverso: nell’attesa che il manuale venga pubblicato, scrivo per chi ancora non conosce il mondo di Dark Souls e per i motivi più disparati non ha ancora avuto modo di approcciarlo, ma ha interesse a viverlo tramite un media diverso da quello su cui è nato. Oggi, cari lettori, avrò il piacere di guidarvi nel vostro pellegrinaggio verso Lordran, la terra degli Déi.
(Ma prima di iniziare, ci tengo a precisare un punto importante: in questa mia introduzione all’ambientazione di Dark Souls non tratterò nulla che vada oltre il filmato introduttivo del primo titolo, proprio per evitare di fare spoiler a chi non conosce l’opera e vorrà scoprirne i tantissimi segreti giocando al GDR da tavolo prossimamente in uscita.)
La Prima Fiamma
L’intero universo narrativo di Dark Souls GDR è definito da un antico, singolo evento: l’accensione della Prima Fiamma.
Prima di essa, il mondo era un luogo spento, immutabile. Ad abitarlo vi erano solo nebbia onnipresente, colossali arcialberi e draghi eterni.
Ma poi, improvvisamente, questa situazione di staticità fu interrotta: nessuno sa da cosa fu causata, o per quale motivo, ma nelle viscere della terra si accese la Prima Fiamma.
Il termine Prima Fiamma è da intendere letteralmente: si tratta del primo fuoco mai divampato, da sempre. E, stando alle parole che ci vengono narrate nell’introduzione dell’opera, essa portò con sé i concetti stessi, prima inesistenti, di vita e morte, calore e freddo… Luce e oscurità.
In altre parole, portò opposti, portò dualità. In un mondo nel quale ogni cosa era grigia, la Prima Fiamma portò il bianco ed il nero.
E fu proprio dalla neonata oscurità che vennero i Lord, ovvero coloro che trovarono le anime tra le Fiamme e ne usarono il potere per forgiare il mondo a loro piacimento.
Gwyn, il Signore della Luce, guidò quelli che verranno poi chiamati Dèi in una guerra contro gli antichi draghi, estinguendoli. Quando l’ultimo di questi grandi esseri cadde, ebbe inizio l’Era del Fuoco.
Dark Souls GDR: l’Era del Fuoco
Con il potere della Prima Fiamma e quello delle Anime, gli dèi diedero inizio ad un’era di pace e civilizzazione. Nacquero gli uomini, ed essi edificarono grandi regni sotto la guida degli dèi. Per molto tempo l’uomo fu in grado di prosperare nel mondo creato da Lord Gwyn… Ma l’Era del Fuoco non era destinata a durare per sempre.
Una maledizione, come una piaga, iniziò a diffondersi tra i mortali, alterando la loro stessa natura: la non morte.
Gli umani colpiti dalla maledizione sono destinati ad esistere in un ciclo eterno di morte e rinascita ad ogni loro dipartita, perdendo nel processo il senno e la propria umanità.
Vennero emarginati, esiliati, imprigionati: in ogni modo si cercò di limitare l’espandersi della piaga… Ma invano. Poiché la non morte altro non fu che il sintomo di qualcosa di molto più grande e terribile: la Prima Fiamma si sta spegnendo, e presto rimarrà solo l’oscurità.
I Non Morti
Dopo questa introduzione agli eventi che fanno da preambolo alla storia di Dark Souls, vorrei soffermarmi proprio su un particolare aspetto dell’ambientazione: la non morte.
Plausibilmente Dark Souls: The Roleplaying Game, così come le opere della serie principale, ci vedrà vestire i panni di un undead. Questo significa che, a differenza delle più classiche campagne a cui siamo abituati, sarà probabilmente previsto che i personaggi giocanti muoiano, e che lo facciano spesso.
Trovandoci ad interpretare un personaggio in prima persona, penso che sarà interessante giocare qualcuno per cui morire non ha poi un gran significato.
Sarà ben altro a terrorizzarci: saremo pronti a scoprire fino a dove saremo disposti a spingerci per preservare il nostro senno, mentre cercheremo di svelare gli oscuri segreti che si celano nella leggendaria terra di Lordran?
Personalmente, non vedo l’ora di mettere le mani su Dark Souls GDR e scoprirlo.
Curiosi come me? Qui trovate il preorder del gioco. Cosa ne pensate? Che aspettative avete? Fatecelo sapere su Facebook e su Instagram!