Quando si parla di giochi di ruolo, il primo pensiero che viene alla mente sono quei dannati oggetti capaci di mandare a rotoli ogni nostra giocata: i dadi. Tuttavia non tutti i giochi si avvalgono degli stessi mezzi per sfidare la sorte. Ci sono giochi che della superstizione e del destino hanno saputo imbrigliare appieno il significato, che sia catastrofico o benedetto. Uno di questi è Sine Requie, il gioco della morte.
E se al posto del dado fosse l’estrazione di un Tarocco a decretare il risultato di un corso di azione? Per chi bazzica nel mondo del GDR da tempo conosce già Sine Requie, gioco che unisce una meccanica da gioco pregna di esoterismo ad un’ambientazione cruda e spietata.

Sine Requie, gioco: cos’è?
Presentato al mondo del GDR come “Sine Requie” nel 2003 e poi ripubblicato “Sine Requie anno XIII” nel 2007, si aggiudica per entrambe le edizioni il titolo di Best Show a Lucca Comics & Games. Nel 2016 gli autori fondano una loro casa editrice, Serpentarium e rilasciano una seconda edizione.
Possiamo essere orgogliosi di dire che si tratta di un gioco tutto italiano. Gli autori, Matteo “Curte” Cortini e Leonardo Moretti, hanno saputo introdurre un’innovativa meccanica di gioco, che favorisce la narrativa rispetto al semplice risultato numerico.
Avremo sì delle prove di tipo quantitativo, con l’estrazione di arcani minori, le stesse carte usate nel poker o nella scala quaranta. La vera chicca però sta nell’uso degli Arcani Maggiori, i Tarocchi. Estrarre La Papessa, L’Imperatore, La Torre o Il Diavolo non ci darà il risultato di una prova, ma un’interpretazione narrativa del corso di un’azione.
Questo richiede una buona dose di capacità di improvvisazione, ma renderà la nostra esperienza di ruolo molto più immersiva.

Sine Requie, il gioco: l’ambientazione
Ma in Sine Reqie, il gioco dov’è ambientato? I nostri personaggi vivranno in un mondo alternativo, ambientato nel 1957, tredici anni dopo il D-Day. In Sine Requie il 6 Giugno 1944 però verrà ricordato come Giorno del Giudizio. In piena Seconda Guerra Mondiale i corpi dei caduti si sono rialzati davanti ad un mondo che cadrà presto nel terrore, e da quel giorno più nessuno potrà trovare pace nella morte, la quale sembra essersene andata per sempre.
Nascono nuovi Stati dalle ceneri dei precedenti, uno più oscuro dell’altro.

Sine Requie: conclusioni
L’immenso mondo che si cela tra le righe dei manuali rilasciati da Serpentarium, che conta ben sedici espansioni in continuo aumento, dona spunti di trama ad ogni pagina sfogliata. Potremo interpretare un ingegnere genetico del IV Reich, un inquisitore del Sanctum Imperium, ma anche un individuo più comune come un macellaio o un barbiere.
L’assenza di un sistema a classi favorisce un’ampia scelta di professioni che renderanno il nostro personaggio più capace nello svolgere i compiti a lui più affini. L’ambientazione è fortemente horror, dove la dipartita del nostro personaggio è dietro l’angolo.
Sia che interpretiamo un ufficiale NKVD del Soviet che un panettiere, si tratta di un gioco dalla mortalità elevata, dove spesso il combattimento rimane l’ultima opzione da prendere in considerazione. I morti non possono… morire. Noi stessi, una volta caduti, saremo senza riposo.
Incuriositi? A questo link trovate i manuali di Sine Requie, il gioco, in italiano.
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