Pathfinder 2

Pathfinder 2 è uscito da ormai quasi due anni (quasi un anno in Italia) e, in questo periodo, ha avuto modo di prendere piede e di farsi apprezzare da molte persone. Per noi della Valle dei 20, Pathfinder 2 è un GDR interessante anche per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo mondo.

Ha senso, oggi, giocare a Pathfinder 2 piuttosto che al suo ben più famoso fratello? Secondo me sì. In questo articolo scoprirete perché.

L’infinita personalizzazione di Pathfinder, ma gestita molto meglio

Chi conosce un minimo Pathfinder lo sa, la personalizzazione in questo GDR è pressoché infinita. Uno dei problemi che colpivano la Prima Edizione, di conseguenza, è che l’elevato numero di alternative portava eccessiva confusione, soprattutto nei meno esperti di questo mondo.

Ecco, in Pathfinder 2 questo non capita più, o tale sensazione non è così tanto soverchiante. L’enorme personalizzazione è rimasta, ma le opzioni sono ben organizzate e organizzate in modo ottimale, rendendo più semplice gestire tutto questo contenuto.

In Pathfinder 2, pertanto, la personalizzazione non solo è gestita meglio, ma anche espansa! Uno degli esempi riguarda i talenti di stirpe, ossia personalizzazioni legate alla propria razza.

Nella precedente edizione erano presenti pochi talenti di questo tipo, mentre in Pathfinder 2 la lista è stata enormemente estesa.

Questo permette di avere PG con la stessa stirpe ma diversi nei dettagli, anche grazie ai lignaggi specifici per ogni stirpe.
Per concludere questa sezione legata alla razza, Pathfinder 2 introduce i lignaggi versatili, non più legati alla sola stirpe umana.

Ciò consente di creare personaggi di razza ibrida, come un elfo tiefling, o un nano aasimar!

Pathfinder 2

Pathfinder 2 e il suo sistema a tre azioni, il nuovo modo di fare i combattimenti?

Una delle grosse novità di questa Seconda Edizione di Pathfinder è l’ammodernamento del sistema di gestione delle azioni durante i combattimenti.

Invece di avere come nella precedente edizione azioni di round completo, di movimento, e così via, Pathfinder 2 introduce un sistema modulare composto da tre azioni e una reazione.

Queste tre azioni possono essere gestite separatamente, in modo indipendente l’una dall’altra. Ogni azione consente di effettuare i movimenti classici del combattimento, come colpire con un’arma, muoversi, lanciare un incantesimo.

Questa divisione dà vita ad un combattimento più semplice per i novizi ma, allo stesso tempo, più tattico per coloro che vogliono evitare la ridondanza di turni del tipo “colpisco e passo il turno”.

Pathfinder 2

Un GDR completo e accessibile, sia per giocatori che per GM

Pathfinder 2 è un GDR con un’ampia struttura regolistica e meccanica ma, a dispetto di quanto si possa pensare, anche molto accessibile!

Basta dare uno sguardo al Manuale Base per notare l’organizzazione di tutte le regole, tutti gli esempi e tutti i modi che la Paizo ha usato per far comprendere il regolamento al meglio.

Ad esempio, all’inizio del Manuale Base c’è un intero capitolo di introduzione su come compilare la scheda del personaggio, con tanto di riferimento di cosa scrivere e dove scriverlo sulla scheda in ciascuna sezione.

Questa accessibilità è presente anche lato GM, in quanto le regole presenti nella sezione Game Master sono molto ordinate e ben spiegate.

In questo modo, anche i giocatori meno esperti ricevono gli strumenti per masterare Pathfinder 2, riuscendo facilmente a creare la propria storia e la propria avventura nel migliore dei modi.

La Guida del Game Master è un must! Ma anche già la sezione nel Manuale Base aiuta molto.
Questa sezione è molto utile quando ci sono GM in erba che non sanno bene come poter gestire a livello meccanico le situazioni in gioco.

Spero questo articolo vi sia piaciuto. Se avete altri dubbi o curiosità a tema Pathfinder 2 scriveteci su Facebook o su Instagram. Alla prossima!

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