psicodramma

Psicodramma, psicologia, role playing formativo… Cosa ha a che fare tutto questo con le nostre schede personaggio, il master e quant’altro?

GdR, Gioco di Ruolo. Un gioco. Tuttavia se ci soffermassimo sulle nostre esperienze ci risulterebbe riduttivo definirlo solo un gioco. Quando svisceriamo il GdR e lo viviamo ad un certo livello di profondità, scopriamo che non è solo un sistema che ci permette di tirare dadi e combattere mostri: impersoniamo un individuo che si rapporta con altri. Ecco, è da qui che proveremo a tirar fuori lo Psicodramma e il Role playing formativo.

Psicodramma: sessione zero

Una parola così distante dal gergo ruolistico che sembra impensabile associare psicodramma a Gioco di Ruolo, eppure è così. Cominciamo col vedere come si svolge e si capirà immediatamente come lo psicodramma è invece del tutto correlato a quello che facciamo noi quando ci caliamo nei nostri mondi fantasy.

La sessione di uno psicodramma è il momento in cui… va beh, non serve spiegare il significato di sessione. La sessione di psicodramma si svolge in un luogo chiamato teatro.

Si tratta di un luogo fisico, ma non deve necessariamente essere un teatro vero e proprio, è sufficiente un ambiente ben definito che diviene il palcoscenico dello psicodramma. Sì, esatto, anche sedersi attorno ad un tavolo va benissimo.

Per proseguire, lo psicodramma ha bisogno di delineare tre figure: il protagonista, colui che lavorerà su sé stesso durante la sessione, è colui per il quale il gruppo lavorerà assieme con un obiettivo terapeutico; il direttore, si tratta di un terapeuta o un psicodrammista esperto che coordina la sessione (vi ricorda qualcuno?).

Infine gli ausiliari, ossia il gruppo che impersonerà le varie figure con le quali il protagonista necessiterà di rapportarsi, addirittura egli stesso.

Psicodramma: la sessione

Si comincia. Il master direttore dello psicodramma assegna dei ruoli ai membri del gruppo, anche al protagonista potrebbe dare una parte che non sia la sua. Il tutto per permettergli l’immedesimazione in persone che fanno parte della sua vita, capirne il punti di vista anche in relazione ad egli stesso.

Nonostante la sessione vede come centro di lavoro il protagonista, si è visto che anche gli altri partecipanti possono trarre beneficio dallo psicodramma rispecchiandosi nell’altro.

La sessione si svolge in tre fasi principali:

  • Nella prima il gruppo si riscalda, si prepara all’azione, i partecipanti empatizzano l’un l’altro e liberano la creatività. Se pensiamo alle nostre sessioni di gioco potremmo pensare a questo momento come a quella fase pre-sessione in cui si parla a briglia sciolta di svariati argomenti, magari davanti a una pizza o una birra.
  • La seconda fase è la più importante, ossia l’azione, la sessione stessa. i partecipanti mettono in scena un momento della vita del protagonista o del gruppo stesso. Vengono individuati i temi su cui lavorare, i ruoli che ciascuno interpreterà e tutto sotto la gestione del direttore che avrà un ruolo attivo nell’intervenire sullo svolgimento del tema. Questa fase termina con la catarsi, nella quale il protagonista raggiunge una più chiara consapevolezza di sé, degli eventi e delle emozioni rappresentati per mezzo dello psicodramma.
  • Infine avviene un confronto tra i partecipanti, nel quale ognuno fornisce un proprio punto di vista su ciò che si è vissuto e creando così un importante momento di condivisione.

Psicodramma: le applicazioni

Le applicazioni in relazione allo psicodramma sono molteplici e toccano ambiti diversissimi. Noi in questo articolo ne abbiamo parlato con toni leggeri, ma non perché pensiamo che si tratti di un argomento leggero.

Lo psicodramma viene elaborato inizialmente dallo psichiatra Jacob Levi Moreno e successivamente sviluppato dal “Moreno Institute“, oltre ad una grande partecipazione di studiosi ed esperti in tutto il mondo.
Il metodo dello psicodramma trova applicazione nel trattamento di pazienti con disturbi da stress post-traumatici che hanno subito traumi emotivi o abusi.

Nello sviluppo infantile, la teoria di Moreno mira a coltivare le fasi dello sviluppo in modo che queste proseguano nel tempo trovando una piena dimensione, in particolare nel riconoscimento di sé stessi che degli altri. Questa fase avviene dopo nella crescita e l’uso del role-playing formativo ne favorisce lo sviluppo.

Anche nel mondo del lavoro viene a crearsi un metodo formativo all’interno di aziende ed enti pubblici. Lo psicodramma e il role-playing formativo vengono applicati nel campo delle risorse umane.

Conclusioni

L’argomento trattato in questo articolo, lo psicodramma e tutto ciò a cui esso è legato, non è un tema di cui si discute spesso e non è facile parlarne senza provare una punta di ignoranza.

Non siamo tutti psicologi, psichiatri, educatori o formatori, io nello specifico non lo sono affatto e confido di aver riportato un tema che trovo interessante senza aver peccato di superficialità o superbia.

La mente umana è oscura e affascinante, lo sappiamo bene noi che temiamo i tiri salvezza su saggezza più di qualsiasi altro.

Leggere e approfondire lo psicodramma mi ha fatto riflettere sul ruolo che una passione come il gioco di ruolo può avere su di noi, a come può essere d’aiuto a chi in esso trova una valvola di sfogo o un modo per esprimere sé stesso. O, ancora, a come può aver aiutato tanti di noi a sentirci meno soli quando eravamo chiusi in casa.

Ti è piaciuto l'articolo?