memento mori gdr

C’è qualcosa nelle storie più oscure, in quei racconti sussurrati nelle ore più tarde della notte davanti ad un fuoco, che da sempre ci affascina. Non è qualcosa che si possa spiegare, ma c’è in tutti noi una morbosa curiosità verso quelle realtà celate, quegli aspetti dell’esistenza che deridiamo durante il giorno, ma che ci fanno rabbrividire dopo il calar del sole.

E magari ci fanno percorrere il corridoio verso camera nostra più velocemente di quanto sarebbe razionale fare.

Nel 2017 queste sensazioni sono state incarnate da Memento Mori, GDR edito da Raven Distribution.

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Memento Mori: GDR nell’epoca della Peste Nera

Memento Mori sfrutta come ambientazione un periodo ben specifico della nostra storia: gli anni tra il 1347 e il 1353, quando un’epidemia di peste bubbonica ridusse ad un terzo l’intera popolazione europea del periodo.

Il folclore medievale è un compendio di storie particolarmente macabre, ed in un periodo come questo è comprensibile che la gente credesse di essere davanti al Giudizio Universale descritto nella Bibbia.
Quest’atmosfera apocalittica è stata fedelmente rispettata dagli autori di Memento Mori, che propongono un’esperienza GDR decisamente peculiare.

Infatti in Memento Mori i giocatori non interpreteranno dei personaggi qualsiasi, bensì degli Erranti.
Gli Erranti altro non sono che anime condannate: hanno contratto la Peste Nera e hanno i giorni contati. Ma proprio a causa di questa condizione gli Erranti possiedono un dono inimmaginabile per chiunque altro: la possibilità di vedere la realtà oltre il Velo.

Si tratta di un mondo oscuro, nel quale tutte le creature che esistono solo nei racconti più spaventosi esistono veramente. Una realtà impregnata di magia nera, nelle cui profondità giacciono entità più antiche del tempo stesso. Un luogo terribile, che esiste sovrapposto alla realtà percepita dalle persone comuni.

Ed è negli abissi di questo mondo che gli Erranti dovranno avventurarsi se sperano di realizzare il proprio Sogno prima che sia troppo tardi.

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Memento Mori: giocare un Errante

Memento Mori propone un sistema di gioco molto interessante, fortemente incentrato sulla narrativa. I personaggi non possiedono qualcosa di analogo a dei punti ferita, e la loro morte non è un evento decretabile da un tiro di dado. Tuttavia gli Erranti hanno dei tratti che li contraddistinguono: un Nome, delle Virtù e dei Legami.

Addentrandosi nelle realtà nascoste di questo mondo, gli Erranti potrebbero subire della Corruzione del Sangue. Quando questo avviene, il giocatore deve scegliere di annerire uno dei tratti del suo personaggio, che perderà completamente quel suo aspetto.

Se verrà cancellato il suo nome, esso sarà dimenticato da chiunque, come se non ne avesse mai avuto uno. Lo stesso vale per le virtù e per i Legami. Ma con la Corruzione della propria natura si possono anche ottenere grandi poteri, che sono quasi sempre una versione orribilmente distorta di ciò a cui l’Errante ha rinunciato: un orribile contrappasso che allontana sempre di più l’Errante dalla sua umanità.

In conclusione, Memento Mori è un titolo che si discosta molto dal GDR classico, ma propone un’esperienza estremamente originale e coinvolgente, che sconsiglio solo a chi è particolarmente sensibile alle tematiche forti affrontate dal gioco. Ma lo consiglio senza riserve a chi si vuole avventurare in uno dei mondi più oscuri e affascinanti del panorama GDR degli ultimi anni.

Incuriositi? A questo link potete trovare la versione base, mentre qui e qui le due espansioni!

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