cutscene nel gdr

Sappiamo tutti che le cutscene sono quei brevi video che spezzano il momento interattivo del videogioco per mostrarci un’evoluzione della partita. Oggi chiameremo cutscene nel GDR tutti quei momenti in cui il master interrompe le scene di ruolo e inserisce una narrazione a senso unico.

Questi spazi narrativi sono necessari per descrivere un personaggio, una creatura o un ambiente, ma non solo. Spesso le cutscene si rivelano molto più cruciali quando il master si fa carico di riassumere un insieme di eventi.

Finché ai giocatori viene dato un ruolo attivo nello scorrere degli eventi, come un momento di dialogo o un combattimento, difficilmente si corre il rischio di farli cadere nella noia. Diverso è quando il master deve prendere le redini della narrazione e diventare più un narratore che un master. Pertanto, creare delle cutscene efficaci è fondamentale.

Risulta quindi necessario saper gestire al meglio queste cutscene.

Introdurre una cutscene nel GDR

Procediamo con ordine. La prima scena che il master deve narrare è l’introduzione alla sessione.
Che si tratti della scena iniziale dell’avventura o del riassunto della sessione precedente, si tratta sempre di una delle nostre cutscene nel GDR.

La cosa importante, come vedremo anche per le altre situazioni, è essere concisi. Introdurre i giocatori nel mondo di gioco senza troppi giri di parole li aiuterà a immedesimarsi.

Se si dovesse trattare della sessione introduttiva di una campagna non bisogna fare l’errore di ricapitolare cosa accade nell’intero universo narrativo, per quello sarà bene aver fatto una sessione zero. Andiamo dritti al punto e alla scena che ci interessa ruolare.

Se è necessario rinfrescare la memoria ai giocatori, può essere utile ricapitolare le sessioni precedenti parlandone in gruppo, senza che il master debba fare un monologo.

Cutscene nel GDR: le descrittive

Quando dobbiamo descrivere una stanza o un NPC è necessario tener presente che non esiste solo l’aspetto visivo, ma abbiamo una vasta gamma di sensi e sensazioni a cui attingere.

Descrivere minuziosamente ogni angolo della stanza sarà poco efficace se a questa non vado ad aggiungere l’odore di legno marcio o il rumore del vento che fa vibrare gli infissi. Ancora una volta, descrizioni brevi e concise, con pochi aggettivi efficaci.

Oltre a ciò teniamo bene a mente che stiamo giocando di ruolo. Facciamo leva anche sulla sfera emotiva oltre che a quella sensoriale. La nostra stanza sarà tanto più lugubre non quanto più minuziosamente la descriviamo, ma quanto efficace sarà il nostro modo di coinvolgere il giocatore.

Su questo anche il tono della voce e l’uso di colonne sonore potranno rendere la nostra cutscene memorabile.

Se vuoi approfondire come creare una sessione horror, leggi qui

Cutscene nel GDR: le riassuntive

Ci sono momenti in cui si rivela necessario riassumere un periodo nel quale si svolgono più scene non ruolate. A seconda della durata di questo periodo, la nostra cutscene GDR sarà più o meno elaborata.

Come nelle situazioni precedenti essere concisi è fondamentale, soprattutto in fasi come queste nelle quali l’intervento del giocatore è ridotto all’osso. Teniamo quindi presente di non dilungarci troppo in dettagli insignificanti e lasciamo che siano le questioni più importanti ad emergere dalla nostra cutscene.

Se la nostra cutscene sarà focalizzata su un viaggio di tre giorni, ad esempio, non sarà necessario farcire la narrazione con l’esito di ogni turno di guardia o l’elenco di ogni pietanza consumata durante i pasti.

Rimaniamo brevi e ricordiamoci di sottolineare gli elementi importanti che emergono da questa ellissi, come per esempio il clima che – stranamente – si è rivelato particolarmente freddo man mano che ci si avvicina alla meta del viaggio del party.

I giocatori non intervengono mai… o no?

Infine, da tener sempre presente, è dare la possibilità ai giocatori di poter intervenire durante le cutscene se questo può fornire spunti narrativi o arricchire di contenuto.

Durante i tre giorni di viaggio, due personaggi potrebbero voler discutere in privato. Oppure, un giocatore potrebbe aver piacere nel descrivere personalmente come intende eseguire l’affondo decisivo che pone fine alla battaglia, nonostante questo colpo si trovi all’interno di una cutscene descrittiva.

La narrazione si svolge sempre in sinergia tra il master e i giocatori e, se il primo avrà cura di gestire gli equilibri tra il narrato e il ruolato nel modo più opportuno, saranno ben pochi i momenti in cui si proverà insoddisfazione o poco coinvolgimento nella sessione.

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